Per approfondire
In Biblioteca sono presenti vari volumi dedicati agli eventi del 1860
L'ultima acquisizione è il volume di Massimo Coltirnari Il Combattimento di Loreto, detto di Castelfidardo, Roma, Edizione Nuova Cultura, 2009, 332, pag. euro 21,50
Il Combattimento di Loreto, detto di Casteflidardo
Il Combattmento di Castelfidardo fu combattut il 18 settembre 1860 fra l'Esercito Sardo, al Comando del Cialdini, e l'Esercito Pontificio al comando del De La Moricière. L'esito vittorioso per i sardi di tale battaglia permise di porre l'assedio ad Ancona da parte di Manfredo Fanti che, in cooperazione con la flotta al comando del Persano permise di chiudere in brevissimo tempo la campagna nelle Marche e nell'Umbria. Vittorio Emanuele II, giunto ad Ancona il 3 ottobre 1860, alla testa del suo Esercito marciò al sud ove, a Teano, incontrò Giuseppe Garibaldi determinando la fine del Regno delle Due Sicilie e segnando una tappa fondamentale nel processo unitario della nostra Patria.
L'importanza di Castelfidardo in questo processo è evidente: con essa veniva a porre termine il potere temporale dei Papi nelle Marche e nell'Umbria, a premessa della fine definitiva di esso attuata nel 1870. Proprio per questa sua importanza, la battaglia di Castelfidardo è stata sempre oggetto di attacchi di parte volti a dimostrare la sua inconsistenza e non importanza, e, a più largo orizzonte, a ripristinare quei valori (negazione dei valori patri ed unitari, esaltazione del potere temporale dei Papi, validità della amministrazione clericale, annullamento della amministrazione civica ecc.) che con essa e con il suo esito vittorioso sembravano definitivamente sepolti.
Di questa situazione se ne possono vari esempi: la costanza denigrazione dell'azione del Cialdini, in sistema con la totale negazione del ruolo di Manfredo Fanti. Il primo artefice sul piano tattico, il secondo su quello strategico, tanto che la campagna nelle Marche e nell'Umbria ebbe durata limitata, con Ancona, piazzaforte pontificia di tutto rispetto, che cadde in soli quattro giorni. Ancor più ha significato questo dato se lo si raffronta con l'assedio di Gaeta, successivo, che in proporzione fu estremamente impegnativo. Soprattutto su Cialdini le dicerie e le azioni denigratorie si ebbero in varie epoche in modi anche violenti.
Si pubblicherà quanto prima la ricerca, esposta all'ultimo convegno di Castelvetro, che è una ricostruzione dei movimenti del Cialdini nella giornata del 18 settembre 1860, in cui viene indicata anche la bibliografia essenziale sulla Battaglia di Castelfidardo. In ogni caso il pregevole volume di Attilio Vigevano, La Campagna delle Marche e dell'Umbria, Ministero della Guerra, 1920, è un opera ampiamente esplicativa dei fatti del settembre 1860 nelle Marche.
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