Centro Studi di Castel d'Emilio ed Agugliano

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martedì 14 gennaio 2014

Carteggio. Da 301 a 309 I Guerra Mondiale

N
Titolo
Argomento
Ubi
Cartella
Colore


Testi – Lavori Pubblicazioni


301
Battaglia di Caporetto
Tesi scuola di guerra . Testo1987 1988
Casa
Marrone
302
Battaglia di Caporetto
Tesi  scuola di guerra Testo 1987 1988
Casa
Marrone
303
Battaglia di Caporetto
Come Sopra parte II
Casa
Marrone
304
Battaglia di Caporetto
Come Sopra parte III Mezzi di propaganda
Casa
Marrone
305
Battaglia di Caporetto
Come Sopra parte IV Note sulla propaganda tedesca della Guerra Libro donato ai prigionieri come ricordo
Casa
Marrone
306
Battaglia di Caporetto
Come Sopra Parte V Documenti Elenco dei Titoli del Corriere Adriatico
Casa
Marrone
307
Battaglia di Caporetto
Come  Sopra Parte V Testimonianza Prigionia Documenti di Propaganda
Casa
Marrone
308
CASD ISSMI
Conference Mediterranea Region
Come Contro Documentazione . Politica Militare 13° Corso
Lineamenti del Programma delle attività didattiche per A.A. 2003-2003
Elenco telefonico 2003 – Dottrina di Forza armata 5 .6. 2000
Casa
Marrone
309
Massimo Coltrinari
Manoscritto. LA Guerra di Liberazione 1943-1945. Una Guerra su Cinque Fronti. Bibliografia dei Cinque Fronti ( I,II, III, IV, V)
Sintesi: Guerra di Liberazione. Una Guerra su Cinque Fronti
Campagna d’Italia o Guerra di Liberazione
ISSMI Lezione II Febbraio La Guerra di Liberazione
Manoscritto Indice Note e Appunti sul Volume
Muraca I Partigiani  italiani all’estero
Erdogan. Problema degli Armeni. Testo e Bibliografia
Casa
Marrone

lunedì 6 gennaio 2014

UN aspetto da ricordare.

Preservazione delle lingue
La battaglia per l’italiano
Diego Zannoni
29/12/2013
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L’italiano è la lingua più parlata nell’Unione europea (Ue) dopo il tedesco. Questo quanto rivela lo Special Eurobarometer “Europeans and Their Languages” del 2012. Eppure la nostra lingua non compare fra gli idiomi che secondo gli europei dovrebbero essere studiati in via prioritaria: l’inglese (67%), il tedesco (17%), il francese (16%), lo spagnolo (14%) e il cinese (6%).

Tramonto
A livello mondiale, si può registrare una progressiva marginalizzazione dell’italiano. Non solo le regioni un tempo legate all’ambiente culturale italiano, come Nizza, la Corsica, la Dalmazia, non presentano più percentuali minime di parlanti la lingua italiana. Dal 1936 l’italiano non gode più dello status di lingua ufficiale a Malta. Infine, nelle ex-colonie d’Africa, la lingua italiana ha subito un calo costante già dalla fine della Seconda guerra mondiale, fino quasi a scomparire.

La battaglia contro il tramonto della nostra lingua si è compiuta anche a Bruxelles, dove Roma si è attivata per assicurare all’italiano e a tutte le altre lingue ufficiali e di lavoro un rango pari a inglese, francese e tedesco. L’Italia ha fatto vittoriosamente ricorso contro la Commissione per ottenere l’annullamento di alcuni bandi di concorso pubblicati integralmente solo in inglese, francese e tedesco e per l’arbitraria imposizione ai candidati di una lingua a scelta fra queste per le prove (Sentenza della Corte-Grande Sezione 27 novembre 2012, C 566/10P; Sentenza del Tribunale-Terza Sezione 16 ottobre 2013, T 248/10).

Accordi bilaterali
Un interesse considerevole per l’insegnamento dell’italiano si è manifestato in alcuni stati, come in Montenegro, legati strettamente all’Italia anche sul piano economico. Si tratta però di un interesse spesso non adeguatamente soddisfatto, anche a causa della difficoltà di reperire i docenti necessari.

L’Italia affida la regolamentazione di questa materia a specifiche disposizioni inserite in accordi culturali bilaterali, conclusi con numerosi stati e nei loro programmi esecutivi.

Roma si rende disponibile ad accogliere docenti stranieri di lingua italiana a corsi di perfezionamento nel nostro paese (Art. 1.3.3, XIII Programma esecutivo di collaborazione culturale e di istruzione tra Italia e Malta, Peim, 2011-2013; Art. 4.6, XVI Programma esecutivo di cooperazione culturale tra Italia e Austria, Peia, 2012-2016, prevede lo scambio di assistenti di lingua (Art. 4.4 Peia), eroga contributi per il funzionamento di cattedre e lettorati presso le università (Art. 2.3 Peim; Art. 1.5, Program of Educational, Cultural, Youth and Sports Cooperation between the Government of the Italian Republic and the Government of the State of Israel, Peii, 2012-2015), mette a disposizione testi e materiale per l’insegnamento della lingua italiana (Art. 2.4 Peim) o borse di studio (Art. 2.2 Peii; Art. 3.1 Peia).

Nei paesi in cui l’interesse per l’apprendimento della nostra lingua è minore, l’Italia di regola si sobbarca gli oneri economici che il suo insegnamento comporta, ad esempio finanziando i lettorati di lingua italiana presso le università, mentre se la domanda interna è alta è spesso il paese straniero ad attivare delle cattedre di italianistica con finanziamenti propri.

Palcoscenico croato 
L’ingresso della Croazia nell’Ue potrebbe costituire un’occasione per voltare pagina e superare la tradizionale impostazione bilaterale. Attualmente sono tre gli stati dell’Ue dove l’italiano gode dello status di lingua ufficiale o co-ufficiale, almeno in una parte del loro territorio: Italia, Slovenia e Croazia.

Proprio in quest’ultimo paese nel 2013 è stata creata un’apposita agenzia per il sostegno del bilinguismo. Si delinea dunque la possibilità per questi tre paesi e per la Svizzera di operare congiuntamente per perseguire obiettivi comuni per la promozione e diffusione della propria lingua.

Del resto, altri stati hanno già dato vita ad organizzazioni internazionali che perseguono queste finalità in modo esclusivo (come la Nederlandse Taalunie per l’olandese) o comunque prioritario (come la Comunidade dos Países de língua Portuguesa per il portoghese o la Francophonie per il francese).

L’Albania - dove l’italiano gode di una diffusione massiccia - è membro della Francophonie e proprio la Croazia ne è stato osservatore dal 2004. Anche la Svizzera del resto ne è membro, ma per la lingua italiana, ufficiale al pari del francese, sembra preoccuparsi più della sua salvaguardia a livello interno che della sua promozione all’esterno.

Fronte comune
L’apertura della Rete per l’Eccellenza dell’Italiano Istituzionale (REI) a professionisti, istituzioni ed enti di Slovenia e Croazia, oltre che della Svizzera, dimostra che già esiste un’esigenza di coordinamento in senso lato nel settore linguistico che dovrebbe essere tenuta in considerazione da tali Stati così come da altri Paesi – come il Brasile – che, caratterizzati in passato da una forte immigrazione dall’Italia, conferiscono ora alla lingua italiana lo status di lingua etnica con le prerogative che ne conseguono.

L’Italia dovrebbe promuovere una cooperazione attiva con gli altri paesi dove la nostra lingua è ufficiale o co-ufficiale perché solo creando un fronte unico sarà possibile evitarne la marginalizzazione nel “mercato delle lingue” e reggere le sfide poste dalla globalizzazione incalzante.

Il grafico dell’Eurobarometer mostra quali sono le lingue che gli europei considerano importanti per il futuro dei propri figli.

Solo astraendo dai singoli interessi particolari e individuando alleanze nel perseguire obiettivi comuni si possono formare le basi strategiche per un più ampio potere contrattuale e smentire i sondaggi dell’Eurobarometer che collocano l’italiano agli ultimi posti nella classifica delle lingue più importanti per le future generazioni.

Diego Zannoni è avvocato, dottore di ricerca in diritto internazionale e dell’Unione Europea, Arsenault Postdoctoral Fellow presso la McGill University di Montreal (Canada) e cultore di diritto internazionale presso l’Università degli Studi di Padova.
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