PARTE DA APRILIA CON
ELISA
BONACINI
UN PROGETTO DI ROMANZO COLLETTIVO SU FACEBOOK
SENSIBILITÀ E ESPERIENZE
DIFFERENTI UNITE IN QUESTO ESPERIMENTO NARRATIVO DA COSTRUIRE GIORNO PER GIORNO
CON TANTA FANTASIA
Dopo i progetti culturali dedicati alla divulgazione della storia
legata alle guerre mondiali Elisa Bonacini presidente dell' Associazione “Un
ricordo per la pace” di Aprilia si cimenta in una nuova sfida nel mondo
virtuale di facebook, con la finalità di riuscire nella redazione di due
romanzi a più mani, attraverso la partecipazione degli amici internauti.
La Bonacini : “ Quello del romanzo collettivo è un progetto nato
per gioco, annoiata dai soliti post, ma che di fatto potrebbe raggiungere risultati apprezzabili.
La mia finalità è quella di coinvolgere attivamente gli amici di facebook in un confronto creativo tra le nostre diverse esperienze di vita, le
nostre differenti personalità e sensibilità.
Un esperimento quello della scrittura collettiva che affonda le sue radici in tempi antichi, a
partire da Omero, che probabilmente non è mai esistito, cui è stata attribuita “L'Odissea”, che in realtà sarebbe frutto di tante leggende tramandate oralmente da mille cantastorie.
Dopo avere dato vita al progetto su internet mi sono
documentata sulle varie opere letterarie
collettive del passato e sono rimasta sorpresa, di scoprire che il futurista
Filippo Tommaso Marinetti, uno tra i
dei Volontari Ciclisti
Automobilisti, volontari agli esordi della Grande Guerra, a fianco di mio nonno, poi Bersagliere
Giuseppe Bonacini fu il primo in Italia
a portare a termine nel 1929 “Lo zar non
è morto”, un romanzo d' avventure
scritto con il contributo di 10 persone.
Quindi il nostro è solo un tentativo di rivisitare in chiave
moderna la tradizione letteraria della scrittura collettiva,
avvalendoci dei vantaggi e delle nuove
opportunità che ci mette a disposizione
il mondo di internet.
E' un' avventura che stiamo
affrontando con leggerezza, con il desiderio di confrontare le nostre
esperienze sulle ali delle nostre emozioni, così uniche, così vere, apportando
al testo in costruzione il nostro
meraviglioso patrimonio di fantasia
individuale.
Volando tra realtà e finzione, scopriremo luoghi e personaggi talvolta lontani
da noi; in alcuni di essi ci riconosceremo, in altri troveremo la proiezione di
quello che vorremmo essere, in altri riverseremo il nostro disprezzo.
E' anche un viaggio nei chiaroscuri dell'anima, nei colori della nostra
umanità, nell'alternarsi di momenti di gioia e di difficoltà che
contraddistinguono tutti senza alcuna distinzione nella vita reale.
IL nostro “gioco” è iniziato il 21
giugno nella prima giornata d'estate e che ciò sia di buon auspicio, nella
stagione che dà maggiore impulso alla realizzazione dei nostri desideri e che
più delle altre sembra condurci alla felicità…

Il progetto attuale, che sta portando avanti la stesura di due
romanzi differenti , “IL VIAGGIO” e “L'ISOLA CHE NON C'È” ha ha già riscontrato diversi consensi nella
rete, coinvolgendo differenti categorie culturali e sociali e differenti età. Oltre a Elisa
Bonacini, nel progetto in duplice veste di scrittrice e di amministratore , una
studentessa del Liceo Meucci di Aprilia M.S., Più Ballini insegnante di Varese
, Rita Ragni , artista multimediale di …,
Maria Cannatella , autrice di libri di filastrocche per bambini che
risiede a Bergamo, l'architetto apriliano Elisabetta Casoni, lo studente universitario Simone Giordanella
di Aprilia, Anita Bruna di Imperia e molti altri che stanno aderendo
con entusiasmo all'iniziativa.
“Con la speranza” - sottolinea Elisa Bonacini- “ che in futuro il progetto coinvolga sempre più uomini, che pare più difficilmente vogliano mettersi in
gioco”.
E prosegue : “Il nostro
esperimento non impone il rispetto di
precise regole stilistiche, ha di fondo una trama generale ed un incipit ed un
finale in due semplici parole
rispettivamente “tramonto” e “alba” .
L'autore del post è libero di
spaziare e di condurre la storia secondo il suo gradimento, comportando di fatto
un notevole sforzo di adattamento nell'autore successivo; ma il gioco è proprio
questo”.